Un nuovo polverone si è alzato intorno al discorso delle assicurazioni, la protesta degli automobilisti si fa sentire: tutti i dettagli
Quando parliamo di budget annuale dedicato alle spese relative alla gestione della vettura, una importante fetta della torta è occupata dal costo della RC auto obbligatoria per legge. A seconda della provincia di residenza del proprietario e della tipologia di veicolo, il costo assicurativo varia in maniera sensibile e, in alcuni casi, indice pesantemente sulle finanze familiari. Quindi, oltre agli altri oneri esosi a cui ogni automobilista è soggetto come il bollo, il carburante e la manutenzione, l’obbligo della RC auto è un ulteriore aggravio influente.
Soprattutto per quella categoria di guidatori che non beneficia di classi di merito vantaggiose, la spesa per l’acquisto della polizza assicurativa annuale obbligatoria può risultare impegnativa dal punto di vista economico. Se aggiungiamo che dal periodo post – Covid ad oggi gli aumenti di prezzo sono stati ininterrotti, la situazione si presenta ancora più gravosa. Ma ciò che ha fatto ulteriormente infuriare gli automobilisti italiani, è la notizia di un pessimo malcostume che sta dilagando in maniera sempre più pericolosa in tutto il Paese.
La responsabilità civile obbligatoria per tutte le auto circolanti è indispensabile per tutelare gli automobilisti che usufruiscono giornalmente delle strade pubbliche. Si potrebbe criticare il rischio di “cartello” tra i vari gruppi assicurativi, i quali speculano sulla obbligatorietà della sottoscrizione e che scelgono illegalmente di accordarsi fra loro sul prezzo delle polizze, applicando tariffe più alte del necessario. Ma ciò non giustifica l’importanza della norma di legge che impone la sottoscrizione della RC auto.
Purtroppo uno dei dati più preoccupanti che si sono registrati nel 2023 è quello relativo al numero di veicoli circolanti sul territorio italiano privi di assicurazione sottoscritta. Secondo quanto riportato da ANIA, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, nell’anno scorso viaggiavano indisturbate quasi 3 milioni di automobili non assicurate. Il dato è impressionante e il rischio allarmante che tale piaga sociale possa ulteriormente espandersi è dietro l’angolo. Con tutte le catastrofiche conseguenze che ne conseguono.
In parallelo è aumentato anche il rapporto percentuale di veicoli non assicurati sul totale di veicoli circolanti, pari addirittura al 6% delle automobili. Il dato rilevato è analizzabile anche per aree geografiche, il che riporta una situazione non omogenea lungo tutta la penisola. L’incidenza percentuale al Nord è pari al 4,6%, al Centro si attesta sulla media nazionale del 6%, mentre al Sud l’incidenza arriva al 8,6%, con il picco in Campania dell’11%.
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