Royal Enfield torna a sorprendere motociclisti e addetti ai lavori, ecco la nuova scrambler che può fare la differenza sul mercato.
Fra le case costruttrici più apprezzate in ambito motociclistico c’è sicuramente la Royal Enfield, un marchio ultracentenario che continua a sfornare veicoli su veicoli, modelli su modelli e tutti quanti di straordinario successo.
La casa costruttrice in questione punta tanto sul suo passato, certo, ma anche sul presente che non può e non deve affatto essere ignorato e non considerato in maniera adeguata.
Ecco perché oggi vedremo come la Royal Enfield ha deciso di dare vita a un nuovo motociclo che potenzialmente potrebbe fare non poca differenza sul mercato delle due ruote. Dopo la Guerrilla 450, infatti, pare essere arrivato il momento della realizzazione di una nuova scrambler che forse ha tutte le caratteristiche giuste per far felici tanti papabili compratori.
La Royal Enfield ha un passato davvero glorioso, ed è esattamente dentro questo passato che si cela la nuova creatura dell’azienda. O, almeno, il nome: Flying Flea (in italiano significa pulce volante). Sarebbero già state depositate molte domande relative alla registrazione di questo nome in parecchi Paesi, e ha un significato assai preciso. Era il soprannome della Royal Enfield WD/RE 125 due tempi utilizzata durante la seconda guerra mondiale dall’esercito britannico. Per quanto riguarda invece la motocicletta che dovrebbe fare ritorno nel presente, è tornato di recente in voga il prototipo electrik01, comparso sui blog indiani e che pareva montare un motore 100% elettrico.
Ultimamente questo progetto è stato finalmente depositato e sembra destinato ad essere commercializzato e prodotto molto presto. La motocicletta è caratterizzata da un telaio in alluminio pressofuso. La sella monoposto sembra confortevole, mentre la sospensione posteriore monoammortizzatore imiterebbe la forma di un telaio hardtail, che viene adoperato su alcune moto targate Harley-Davidson.
Ci sono molti indizi che ci portano a pensare che non si tratti affatto di un veicolo destinato a rimanere incompleto, ma il principale motivo è legato alla protezione Sari. È necessaria per evitare che gli indumenti lunghi finiscano nella ruota posteriore, ed è obbligatoria in India per le moto adibite al trasporto di un passeggero. Questo fa pensare quindi al possibile lancio di una nuova realizzazione targata Royal Enfield all’interno di un mercato sicuramente mai spoglio di novità e cambiamenti. Nonostante questo, però, il colosso indiano delle due ruote punta a sorprendere ancora una volta.
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