La Casa di Mandello del Lario ha una storia antichissima. Scopriamo il vero segreto dei motori delle Moto Guzzi.
Nel panorama mondiale delle due ruote pochissimi marchi possono vantare la storia della Moto Guzzi. L’industria attuale ha cambiato i connotati con una invasione di moto straniere, ma un tempo gli italiani adoravano il prodotto interno, specialmente se di qualità eccelsa.
Senza nulla togliere ai traguardi raggiunti dalla Ducati in epoca moderna, principalmente grazie ai fondi del Gruppo VW, ma la Moto Guzzi riuscì a fare la storia nel motociclismo in un’epoca molto più dura ed incerta di quella odierna. La casa italiana ha avuto un ruolo centrale nel Motorsport nostrano. Tutto nacque da una dedica di Giorgio Parodi ai suoi amici aviatori, scomparsi nella prima guerra mondiale. Il marchio venne creato, infatti, il 15 di marzo del 1921 da Carlo Guzzi e da Giorgio Parodi.
Stefano Baglietto e Giovanni Ravelli, piloti nella Grande Guerra, erano periti per la patria. Il sogno di costruire delle moto fu portato avanti dai compagni superstiti che diedero una immagine mitica al brand, usando una aquila. Parodi discendeva da una famiglia di armatori. Tutto il suo ingegno venne trasferito a moto iconiche che distrussero la concorrenza nelle più importanti corse dell’epoca.
La Guzzi ha conquistato 3329 vittorie in gare ufficiali, 14 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy. Negli anni ’50 erano i padroni assoluti delle sfide su due ruote. I centauri volevano guidare delle Moto Guzzi perché erano moto veloci ed affidabili. Il brand rimase nelle mani della famiglia Parodi sino al 1969, anno del passaggio a SEIMM, a cui fece seguito la vendita a De Tomaso, Gianni Bulgari, Beggio ed infine Colaninno. Ancora oggi il listino è pieno di moto strepitose come la V85 TT Strada.
La durata dei motori Moto Guzzi
Sotto la direzione del Gruppo Piaggio, la produzione è continuata a ritmo incessante. La storica sede di Mandello del Lario a Scorzè, stabilimento Veneto, è diventato un polo per tutti gli appassionati del marchio. La casa lombarda ha continuato l’assemblaggio della V7, della V9 e della V100 nella storica sede per la felicità dei guzzisti.
I motori di una Moto Guzzi sono tra i più resistenti al mondo. Se l’utilizzo e la manutenzione sono stati regolari possono raggiungere anche i 200mila km. Dopo 100mila km la frizione arriva al capolinea e la meccanica potrebbe avere bisogno di qualche aggiustatina. Tubi guarnizioni e parti in gomma subiscono un naturale deterioramento dovuto al trascorrere del tempo.