Marc Marquez ha ancora un problema che lo caratterizzava ai tempi della Honda: sicuramente non il massimo anche in prospettiva 2025
Il tanto agognato passaggio nel Team Ducati Factory costringerà il campione di Cervera ad alzare ulteriormente il proprio livello di guida, eliminando il più possibile gli errori. Anche quest’anno le sbavature sono state eccessive.
Il campionato di Marc Marquez sta proseguendo come è iniziato, ovvero a ridosso dei primi. Il campione spagnolo si trova al quarto posto, alle spalle di Martin, Bagnaia e Bastianini, con un distacco di 62 punti dalla vetta. Considerando che tutti quelli che lo precedono hanno in dote una Ducati GP24 (per lui invece la versione del 2023) c’è da pensare comunque ad un ottimo risultato. Qualche sbavatura qua e là, tra Sprint Race e gare lunghe della domenica, di certo lo hanno penalizzato oltre modo.
Se c’è una cosa che il #93 si è portato dietro dai tempi della Honda è proprio il numero delle cadute. Lui era stato il primo ad inventarsi il “salvataggio con il gomito”. Riusciva a tenere la moto in condizioni incredibili per gli altri salvando delle scivolate già fatte. Dopo le operazioni subite alla spalla destra è diventato tutto più complicato e molti errori ha iniziato a pagarli come gli altri piloti.
Andando ad analizzare il numero delle cadute registrate in MotoGP in questo campionato 2024 emergono dei dati per certi versi sorprendenti. Marquez non si smentisce mai.
MotoGP, Marquez svetta nella classifica delle cadute
Come riportato da Motosan.com, su dati ufficiali condivisi dalla MotoGP, finora Marquez ha collezionato la bellezza di 15 cadute. Ciò significa che si trova in piena media con lo scorso anno, quando alla fine del campionato con la Honda furono complessivamente 29.
Quel dato fu il più alto registrato nella passata stagione e anche ora svetta in testa alle graduatorie, precedendo gente come Acosta e Binder. I due piloti della KTM hanno messo insieme 12 cadute ciascuno. Binder l’anno scorso ha avuto un totale di 15 cadute ed è quindi ben oltre la sua solita media. Discorso diverso per Acosta, che da rookie sta ancora prendendo la mano con la categoria.
Alle loro spalle troviamo Marco Bezzecchi, Joan Mir e Johann Zarco, ciascuno con 10 cadute, alcune delle quali davvero molto spettacolari e anche pericolose. A sorpresa in fondo alla graduatoria c’è la Honda di Luca Marini, con sole 3 scivolate. In realtà va anche considerato che l’HRC ha un ritmo di gara talmente inferiore alla concorrenza Ducati che evidentemente il pilota italiano ha corso davvero pochi rischi.