Mai visto un modello simile. Sarà il primo del suo genere. Così Kawasaki ha deciso di riscrivere la storia delle moto.
Con il modello appena realizzato Kawasaki ha alzato il livello dell’avanguardia, compiendo un primo passo verso una rivoluzione nel campo delle due ruote che potrebbe prendere forma e concretezza nel 2030. È infatti in quella data che, almeno sulla carta, dovrebbe esserci l’effettivo rilascio del prototipo, che in questi giorni ha macinato chilometri sul circuito di Suzuka in corrispondenza della 8 Ore.
La Casa giapponese ha scelto proprio la manifestazione endurance (da sempre noto per la sua grande risonanza mediatica, ndr) per mettere in mostra una novità assoluta che potrebbe cambiare per sempre il concetto di motocicletta. Al lavoro su questo complesso gioiello dal marzo 2023, la sua costruzione è ruotata attorno al motore sovralimentato della Ninja H2 e all’estetica della maxi-tourer GT.
Coinvolta nella Hydrogen Small Mobility & Engine Technology, associazione dedicata alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie legate all’idrogeno, con la HySe l’azienda asiatica ha dunque concretizzato il primo sforzo in un settore ancora fedele ai propulsori termici, nonostante i buoni risultati delle vendite dei mezzi elettrici che, specialmente per le cilindrate superiori, stanno dando soddisfazione.
A dispetto di tali riscontri, permangono infatti alcune problematiche che non permettono ai veicoli a zero emissioni di sfondare, su tutti l’autonomia e i tempi di ricarica. Questioni, queste, non risolvibili nell’immediato, che hanno invogliato i produttori di due e quattro ruote a cercare delle alternative. Focalizzandoci sugli aspetti tecnici di questa avveniristica motocicletta, come anticipato, è spinta da una unità motrice realizzata sulla base del quattro cilindri in linea da 998 cc della H2.
Il modello di punta della compagnia di Akashi è stato modificato perlopiù nell’iniezione, in modo da consentire all’idrogeno di penetrare immediatamente nei cilindri. Non è detto, però, che da qui al momento della messa in commercio definitiva non si provveda a rivedere i materiali. Il resto, invece, dovrebbe mantenersi inalterato a partire dalle sensazioni di guida, sempre sul filo dell’emozione nonostante le emissioni saranno di sola acqua sebbene, continui ad essere bruciata una minima quantità di olio motore.
Trattandosi di un concept e come tale essendo un cantiere in itinere, Kawasaki non ha divulgato ulteriori particolari. Sappiamo invece, che la cavalcata verso il carbon neutral continua e che a breve usciranno nuovi bolidi “verdi” o ibridi.
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