La moto che stiamo per vedere è veramente da nostalgici, tuttavia è allo stesso tempo modernissima. Che spettacolo questa due ruote.
La bellezza del motociclismo sta nel fatto che possano esistere senza problemi veicoli molto diversi fra loro e al contempo affascinanti e spettacolari in egual modo. La bellezza della costruzione ingegneristica sopra ogni cosa permette questo.
Poi c’è anche il lato commerciale da conseguire, quello della domanda dei clienti da tenere a mente e un mucchio di altre cose di cui il settore delle motociclette e le sue aziende devono per forza di cose tenere conto.
Tuttavia, comunque, il lato tecnico sortirà sempre un certo effetto nel cuore e nella mente di appassionati e addetti ai lavori. Lo dimostra il progetto che stiamo per scoprire e di cui stiamo per parlare. Una due ruote davvero molto speciale, se non altro perché al fascino vintage unisce la modernità di una motocicletta di ultima generazione.
Vintage e novità in una sola moto: che spettacolo
Se cercate una mototocicletta che vi faccia notare poco quando siete in strada, poco esuberante e dalle caratteristiche fini ed essenziali, allora forse è meglio che lasciate perdere la Magnolia 4. Dal design che ricorda molto le motociclette costruite nella prima metà del ‘900, troviamo una motocicletta piena di carattere e personalità. Le caratteristiche forti e d’epoca però non la rendono una costruzione del passato al 100%.
Del resto l’abito non fa il monaco, e mai come in questo caso specifico il detto è azzeccatissimo. Progettata dal designer JT Nesbitt e dai Bienville Studios di New Orleans, tale realizzazione costa ben 200.000 dollari e ne sono state prodotte soltanto 12. Il motore è un quattro cilindri longitudinale di 1750 cm cubi. Non è stata specificata la potenza del mezzo, così come il rapporto di compressione e la coppia. Il radiatore è assente – per una questione estetica -, tuttavia per risolvere i problemi di raffreddamento i progettisti hanno pensato di creare un efficace sistema aria-olio con tanto di alette di raffreddamento sul carter in alluminio fresato.
Il cambio è composto da tre marche e una leva posta sulla parte superiore del serbatoio. Non ci sono batterie o avviamenti elettrici di alcun tipo, per avviare la moto bisogna dare un calcio al kick starter (e questo sì che fa davvero molto old school). La trasmissione finale è a catena. I freni sono a tamburo, mentre le ruote in fusione di alluminio. Gli ammortizzatori sono tre: uno all’anteriore, uno al posteriore e uno sotto la sella monoposto.