In un mercato delle due ruote sempre più improntato sulle endurone, la Ducati sembra l’unica a credere ancora nella validità del suo progetto di punta, almeno per ora.
La casa di Borgo Panigale, a differenza di tantissimi competitor, non ha ancora mollato i suoi programmi ambiziosi nel segmento delle supersportive estreme. I risultati in pista, difatti, sono nati da una evoluzione tecnica mirata, concepita da un gruppo di tecnici straordinari guidati dal progettista Luigi Dall’Igna.
I titoli conquistati nelle principali sfide mondiali hanno portato ad un boom impressionante dei fatturati. Oggi la Ducati rappresenta un punto di riferimento assoluto a livello mondiale. La Ducati si è spinta oltre e, in occasione del WDW 2024, ha presentato la nuova Ducati Panigale V4 2025. Nella versione più pepata S la stradale è diventata una piccola Desmosedici GP. Il primo dato che balza all’occhio è relativo al peso, con 187 kg, 2 in meno rispetto al modello precedente, ha avuto un guadagno di 0,5 CV.
La nuova Panigale vanta una potenza massima di 216 CV (159 kW) a 13.500 giri/minuto. Il motore è stato alleggerito di 1 kg, con un aumento della potenza e della coppia portati, rispettivamente, a 228 CV e a 127,8 Nm con scarico full-racing Ducati Performance by Akrapovič. La sella è più larga e comoda. Spicca il sistema Race eCBS e, concepito per ottenere le massime performance in pista, che permette di combinare l’azione dei freni anteriore e posteriore. L’unità ABS agisce automaticamente con la pressione del freno posteriore, quando il rider preme il freno anteriore.
A differenza della casa di Borgo Panigale i principali costruttori giapponesi stanno tirando i remi in barca. La Suzuki si è tirata fuori dalla MotoGP e ha cambiato i propri piani di sviluppo di moto estreme. La Yamaha ha già mandato negli archivi storici la R1 e non sta ottenendo risultati in top class. Sta facendo addirittura peggio la Honda, divenuta fanalino di coda della graduatoria costruttori.
In questo scenario di crisi nessun produttore si può più permettere i costi di sviluppo di un bolide paragonabile alla nuova Ducati Panigale. Tengono botta KTM ed Aprilia, ma non hanno gli stessi numeri di vendita le supersportive delle rispettive gamme. Unica nota positiva è la rincorsa al vertice della BMW che con la 1000 RR è tornata a fare la voce grossa. In futuro la MotoGP e la SBK ridurranno, drasticamente, le cilindrate dei propri bolidi.
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