Biciclette a pedalata assistita, dalla Ciclista Ignorante a Genova non c’è trucco né…modifica! Lo dice pure il cartello esposto nella ciclofficina di Adriana, la ciclista di cui sopra. “In questa officina non si truccano bici a pedalata assistita“. Non siamo a Zurigo né ad Amsterdam, ma da Ohibò, al quartiere Albaro a Genova, nel regno di Adriana Anselmo…meglio nota, appunto, come La Ciclista Ignorante.
Ho avuto il piacere di conoscere la Ciclista qualche tempo fa, le proposi subito di entrare in diretta streaming sul gruppo del blog, lei mi accordò l’ospitata scegliendo Twitter. Non potevo non accettare e così feci. E feci bene.
Adriana è una tosta, altroché. E’ una self made woman e che abbia la testa sulle spalle te ne accorgi appena ti risponde al telefono. L’approccio al lavoro, poi, è ineccepibile: rispettare la legge evitando di trasformare la bici in una pallina da flipper non solo è opportuno, ma fa anche giurisprudenza stradale. Le biciclette elettriche o muscolari che siano vanno trattate come pezzi di cuore. Traduzione: ‘non se po’ fa’ “perché già a Genova non si rispettano i limiti di velocità, un’abitudine che vale più o meno anche bel resto d’Italia“. Giusto, allora, educare all’astinenza, se così si può dire.
“Trasformare dei mezzi che nascono solo per la mobilità dolce in qualcos’altro, credo sia un’offesa grave – ci dice – ed è la sintesi di come stiano evolvendo certe cose. L’importante è prendere posizione, andare fino in fondo e seguire la propria etica professionale. Pensa che ancora adesso mi vengono a chiedere modifiche, l’ultimo cliente soltanto ieri, ma io indico il cartello fuori e la gente perde la speranza. Almeno qui“.